La prevenzione del tumore al seno viaggia in treno
Da quattro anni a questa parte per me il treno è diventato un po’ un ufficio, potrei definirlo un’appendice della mia redazione tante sono le volte al mese in cui lo prendo. E questo è un fatto. Poi… Io, donna tra i 35 e i 50 anni, faccio prevenzione del tumore al seno, perché so bene cosa vuol dire – soprattutto per il cancro al seno – una diagnosi precoce. Terza questione, i temi di salute e sanità: vi ho già detto tante e tante volte quanto mi interessino e quanto mi impegni ogni giorno per trattarli con chiarezza e autorevolezza. Ecco perché oggi, mettendo insieme tutte queste questioni solo apparentemente slegate – treno, tumore al seno, prevenzione, comunicazione scientifica – voglio parlarvi del Frecciarosa, il progetto firmato da IncontraDonna Onlus, Associazione no profit con cui recentemente sono entrata in contatto. E per fortuna, visto l’impegno che tutti i volontari investono ogni giorno nel far conoscere in maniera corretta una patologia che ha una grande rilevanza sociale: il tumore al seno.
Ci sarò anche io
Prima di darvi numeri e informazioni, vi dico che quest’anno – undicesima edizione del Frecciarosa – ci sarò anche io e in prima linea. La data? Giovedì 30 settembre. Rivisto e ripensato per l’edizione 2020 secondo un modello che ha dovuto adeguarsi alle misure che il Covid-19 ha imposto a tutti noi, il progetto si è persino arricchito grazie alla piattaforma on line www.frecciarosa.it . L’obiettivo della campagna è divulgare informazioni di facile consultazione e diffondere la cultura della prevenzione attraverso visite senologiche ed ecografie gratuite. Tutto questo, però, non in un ospedale, ma – e questo è l’aspetto originale – durante un viaggio in treno, con lo scopo di accrescere la consapevolezza di tutti noi sull’importanza dell’adozione di corretti stili di vita. Chi può partecipare? Tutti. Frecciarosa è un’iniziativa dedicata a donne e uomini di tutte le fasce d’età e di tutta Italia, isole comprese.
I numeri del tumore al seno in Italia
Vi do’ qualche numero per avere una fotografia reale della situazione. Il tumore al seno registra 53mila nuovi casi ogni anno. 800mila donne vivono in Italia con una diagnosi di cancro al seno e oltre 37mila donne hanno una malattia metastatica da carcinoma della mammella. L’1-2% riguarda il sesso maschile. Quindi gli uomini non devono disinteressarsene. Tanto perché potrebbero esserne colpiti anche loro, quanto perché di tumore al seno potrebbe ammalarsi una madre, una moglie, una figlia. Il cancro al seno è una malattia che ha conseguenze sia fisiche che psicologiche importanti sulla donna e un forte impatto nell’ambito familiare e in quello lavorativo. Quando una donna scopre di avere il cancro al seno – al centro com’è della rete familiare e sociale – tutte le persone che le sono attorno ne sono coinvolte. Per queste ragioni è fondamentale divulgare, con un linguaggio immediato e accessibile a tutti, informazioni corrette su temi e argomenti rispetto ai quali si riscontrano spesso notizie sbagliate o persino false.
L’Ottobre rosa
Alla vigilia dell’Ottobre Rosa – il mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno – il progetto Frecciarosa è la campagna per la salute delle donne promossa dal Gruppo FS Italiane e dall’associazione IncontraDonna Onlus, con il Patrocinio del Ministero della Salute e della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il sostegno di Farmindustria. Obiettivo è portare la prevenzione in un contesto “sdrammatizzante ed inusuale”: i treni e le stazioni diventano luoghi d’incontro tra medici specializzati e pazienti. Oltre alle visite, le consulenze mediche e le ecografie, l’occasione si offre per la distribuzione del Vademecum della Salute, un prezioso libricino redatto dalla Presidente dell’Associazione, la professoressa Adriana Bonifacino e diversi altri specialisti, con il supporto e la supervisione del Ministero della Salute che ne ha approvato e validato i contenuti scientifici. Strumento fondamentale per il successo dell’iniziativa, il manuale contiene informazioni utili e certificate per la tutela del benessere di donne e uomini lungo tutto l’arco della vita.
L’edizione 2020 del Frecciarosa
Vi racconto tutto questo perché non dico sì se non sono convinta fino in fondo di un progetto a cui mi chiedono di partecipare. E questo mi piace davvero. Guardiamo cosa è successo l’anno scorso, durante l’edizione “speciale” del Frecciarosa online. I numeri raccolti tramite Google Analytics dell’utenza di www.frecciarosa.it dimostrano che la campagna ha ottenuto ottimi risultati. Dal 1° al 30 ottobre 2020 il numero complessivo di utenti del sito è stato 10.400, le sessioni svolte 13.600, le visualizzazioni della pagina 30.300, 7.860 persone hanno scaricato il Vademecum della salute. I teleconsulti, modalità telematica di consulenze medico specialistiche con pazienti, che il Frecciarosa ha sperimentato per la prima volta in Italia in un’unica campagna della durata di un mese intero, sono risultati una “scommessa vinta” su più fronti. Quindi, avanti tutta con l’edizione 2021.
Le novità di quest’anno
Entra in partnership con Ministero della Salute, Ferrovie dello Stato e Farmindustria, la società scientifica AIOM – associazione italiana oncologia medica – per un’edizione che sarà sia in presenza che online sulla piattaforma www.frecciarosa.it. Sul treno sarà possibile intraprendere un vero e proprio “viaggio nella salute”. Tutti noi sappiamo che la pandemia ci ha costretti a rinunciare a lungo all’attività fisica e al tempo stesso abbiamo perso un po’ di regole nell’alimentazione. Spesso abbiamo dovuto posticipare o persino rinunciare a esami di prevenzione, visite di controllo. Senza contare i danni psicologici, che per molti sono stati davvero pesanti. Ecco che le persone, davanti a questa nuova normalità che speriamo ci accompagni fuori dall’incubo che abbiamo vissuto, hanno bisogno di essere ascoltate, comprese e supportate. Il progetto Frecciarosa 2021 colorerà di speranza tutta Italia. Vi terrò aggiornati. Intanto, sarebbe bello se partecipaste anche voi.